COME CAMBIA L’ATTIVITÀ DELLA TIROIDE IN MENOPAUSA?
Tiroide ed ovaie sono mutualmente interconnesse durante tutta la vita della donna. È noto, infatti, che gli ormoni tiroidei T3 e T4 influenzano la funzione riproduttiva, sia direttamente che indirettamente, così come gli estrogeni (ormoni sessuali femminili) stimolano l’attività tiroidea.
La menopausa, evento fisiologico che nella donna corrisponde al termine della sua fertilità (solitamente 45-55 anni), è caratterizzata da una condizione di ipoestrogenismo (bassi livelli di estrogeni) che determina una riduzione della funzionalità tiroidea e la comparsa di sintomi (stanchezza, disturbi della memoria, difficoltà di attenzione e concentrazione, alterazioni dell’umore, depressione, disturbi cognitivi e neurovascolari) che possono sovrapporsi e mimare quelli tipici dell’ipotiroidismo.
Infatti, con l’avanzare dell’età si assiste ad una fisiologica diminuzione della funzionalità della tiroide, conseguenza di un normale processo di invecchiamento della ghiandola, che si esplica con l’aumento dell’incidenza di ipotiroidismo clinico e subclinico nelle donne in menopausa.
Pertanto, durante il periodo climaterico (“fase di transizione” che precede e segue la menopausa) è raccomandato effettuare screening periodici della funzione tiroidea e prestare particolare attenzione alla sintomatologia psico-fisica che potrebbe manifestarsi, al fine di effettuare una giusta diagnosi ed iniziare un’adeguata terapia.
Fonti:
fondazioneserono.org
humanitas.it
Sowers M. et al., Clinic Endocrinol (Oxf) 58 (2003) 340-347